






Il dolce pendio del poggio e il contesto paesaggistico naturale, ancorché ricompresso nell’area sciabile e perciò configurato come spazio urbanizzato per la presenza degli impianti di risalita, ha suggerito di proporre un intervento edificatorio poco invasivo, con particolare attenzione a limitarne la visibilità rispetto al “domaine skiable”.
La proposta progettuale prende quindi spunto dai principi dell’architettura ipogea; si inserisce all’interno del Poggio, si apre verso l’abitato ed il costruito esistente, mentre, sfruttando il naturale declivio, quasi si nasconde a chi si trova sulle piste pur invitandolo ad avvicinarsi e a percorrere l’ultimo tratto di pista che si insinua all’interno della sua corte, creando un luogo nuovo, una nuova piazza tutt’uno con la natura circostante.L’articolazione dei volumi, fatta di sfalsi, aggetti, rientranze, trasparenze e opacità, permette di perdere la pesantezza e la massa che un intervento volto a realizzare un certo numero di appartamenti di solito comporta.L’ipotesi progettuale sviluppata potrebbe dunque costituire un nuovo ulteriore tassello all’interno di quello che potremmo definire come il rinnovamento urbano del Sestriere intrapreso nell’ultimo decennio.